L’assistente familiare: scelta
La scelta dell’assistente familiare (badante) deve essere fatta sulla base di esigenze della famiglia, della persona assistita e dell’assistente. Pertanto, la selezione dovrà tener conto di molti indicatori, che vanno dagli aspetti tecnici a quelli comunicativi e sociali.
Ad ogni modo, è necessario considerare alcune delle competenze che l’assistente dovrebbe possedere:
- Capacità di identificare bisogni e problematiche fisiche, psicologiche, assistenziali e curative delle persone disabili e/o anziane non autosufficienti;
- Abilità comunicative, relazionali e sociali adeguate;
- Abilità finalizzate al miglioramento del contesto abitativo, indipendenza e sicurezza domestica;
- Abilità legate alla cura e all’igiene della persona e dell’ambiente;
- Conoscenze di base in gerontologia, geriatria e problematiche dell’handicap;
- Principi di educazione alimentare;
- Elementi di primo soccorso;
- Conoscenza della rete dei Servizi Socio Sanitari;
- Conoscenza di base della lingua italiana;
L’assistente familiare: compiti
Prima di instaurare un rapporto di lavoro, è bene concordare con l’assistente familiare i compiti da assolvere, che dovranno essere svolti facendo attenzione a favorire il rafforzamento del livello di autonomia dell’anziano nel suo contesto ambientale e nel rispetto della sua autodeterminazione:
- Aiuto per il governo della casa;
- Riordino del letto e della stanza;
- Pulizia generale dell’alloggio curando l’aerazione e l’illuminazione dell’ambiente;
- Cambio della biancheria e utilizzo del servizio di lavanderia;
- Preparazione e/o aiuto per i pasti e per gli acquisti;
- Aiuto alle attività della persona su sé stessa: alzarsi dal letto, pulizie personali, aiuto per il bagno, vestizione, nutrizione, aiuto nell’assunzione dei cibi;
- Aiuto a favorire l’autosufficienza nell’attività giornaliera;
- Aiuto per una corretta deambulazione;
- Aiuto nel movimento degli arti invalidi;
- Accorgimenti per una giusta posizione degli arti in condizione di riposo;
- Movimentazione dell’anziano allettato;
- Aiuto nell’uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare;
- Interventi igienico-sanitari di semplice attuazione, da concordare con medico e/o familiare;
- Controllo nell’assunzione di farmaci ed effettuazione o cambio di piccole medicazioni, su prescrizione medica;
- Prevenzione delle piaghe da decubito;
- Collegamento fra l’anziano ed i servizi socio sanitari territoriali;
- Informazioni su diritti, pratiche, riscossione su delega (pensioni, assegni, ecc.);
- Accompagnamento dell’anziano a visite mediche o altre necessità quando questi non sia in grado di recarvisi da solo;
- Interventi tendenti a favorire la vita di relazione, la mobilità, la socializzazione dell’anziano (in comune con altri operatori);
- Ricerca di forme solidaristiche (vicini, volontari ecc.);
- Rapporti con le strutture ricreative e culturali del territorio per favorire la partecipazione dell’anziano.