L’anziano che sta perdendo la propria autosufficienza tende a pensare di essere considerato dagli altri come un peso per la comunità, uno scarto, un soggetto da confinare in casa: insomma, dopo aver vissuto una vita da protagonista, vede la prospettiva di dover sopportare un esilio forzato e di essere dimenticato. Non è così! Quando ci si accorge di non farcela più da soli, si può chiedere aiuto, consiglio e collaborazione ad una rete di sostegno che è composta da figure con le quali è possibile interagire in diversi modi.
I FAMILIARI anzitutto, che conoscono la storia e le abitudini dell’anziano, il suo carattere, le cose che lo disturbano e quelle che gli danno serenità. È importante che l’anziano individui un familiare nel quale ripone massima fiducia e che assumerà il ruolo di “care giver” diventando così l’anello di collegamento con gli altri soggetti della rete di sostegno.
Il VICINATO, che rappresenta per l’anziano il legame col territorio e con la sua storia. I coinquilini, i commercianti, il mercato rionale, il farmacista, il parrucchiere, ecc. hanno costituito per anni gli appuntamenti quotidiani di una vita attiva ed autonoma. Anche quando l’anziano non è più completamente autosufficiente, occorre aiutarlo a mantenere vivo il rapporto con questa realtà per consentirgli di conservare una vita sociale e di relazione, per rompere l’isolamento ed evitare la depressione.
Le ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO di cui Firenze è ricca, che aggregano cittadini volenterosi che si occupano dei bisogni delle persone in difficoltà. Ci si può rivolgere ad esse per servizi sanitari e sociali, accompagnamenti, visite ambulatoriali, compagnia, centri diurni, ma anche per attività motorie e di tipo ricreativo e culturale che consentono un invecchiamento attivo.
Gli ANIMALI D’AFFEZIONE che sono spesso considerati parte della famiglia. La presenza in casa di un piccolo animale domestico può fornire serenità all’anziano alleviandone la solitudine e spezzando la monotonia delle giornate, mentre il suo accudimento contribuisce a mantenere una positiva attività affettiva e di relazione.
Della rete di sostegno possono entrare a far parte anche i servizi territoriali pubblici, sia sociali che sanitari o socio-sanitari.
Così l’ASSISTENTE SOCIALE, nei casi in cui è previsto, lavora per prevenire e risolvere situazioni di bisogno. Attraverso colloqui ed incontri con la persona o la famiglia in difficoltà, predispone un piano di assistenza personalizzato contenente gli interventi di assistenza sociale che è possibile attivare: assistenza domiciliare, contributi economici, assegnazione di alloggi, promozione di processi di socializzazione, ecc.
Inoltre il MEDICO DI MEDICINA GENERALE, che è per molti il medico di famiglia, è la figura principale cui far riferimento perché conosce la salute dell’anziano e il suo trascorso clinico-sanitario, prescrive le terapie, orienta e aiuta su come accedere alle cure specialistiche del Servizio Sanitario Regionale e provvede alla richiesta dei diversi presidi ed ausili che sono necessari.
Il medico può inoltre attivare l’intervento di altre figure sanitarie per la cura o la riabilitazione: l’INFERMIERE, che svolge le prestazioni sanitarie non consentite a figure non professionali, come medicazioni, iniezioni, introduzione di cateteri, ecc. e collabora nel mantenimento, dove possibile, dei livelli minimi di autonomia dell’anziano;
il TECNICO DELLA RIABILITAZIONE, che ha il compito di aiutare l’anziano nell’elaborazione e messa in pratica di un progetto riabilitativo personalizzato, mediante attività riabilitative da realizzarsi anche con interventi semplici di supporto alla persona.
Quando l’insieme di queste figure non sarà più sufficiente ad assicurare la salute e la sicurezza dell’anziano al proprio domicilio, allora si dovrà ricorrere al lavoro di una persona a lui dedicata, un badante, ossia un assistente familiare che possa essergli di supporto per le attività quotidiane e che entrerà a far parte della rete di sostegno, collaborando con tutte le figure che la compongono.
L’ASSISTENTE FAMILIARE, normalmente definito BADANTE, è un lavoratore regolarmente assunto che può essere retribuito, in base alla normative vigenti, o con buoni lavoro in caso di prestazioni occasionali oppure secondo le regole stabilite dal contratto di lavoro nazionale di COLF e BADANTI.